ROMANIA – 2010

ROMANIA – parte generale-Maramures-Bucovina

scelgo la Romania incuriosito da questo popolo che ci ha invaso ultimamente ma anche per una nostalgia del mondo contadino nel quale sono nato e che ho abbandonato da ragazzino causa esodo dall’Istria, mia terra natale.
In Romania ben il 40% della popolazione è impiegata nei campi a coltivare patate, mais, canapa, tabacco, verze, vite e molta frutta.
Nei piccoli campi del nord si vedono gruppi di 3-4 persone che lavorano lentamente mentre nelle sterminate campagne che si attraversano per arrivare al mar Nero non si incontra nessuno e non si capisce come siano state piantate e curate.
Di scene prettamente bucoliche ne ho viste poche e questo mi ha deluso, ma in ogni caso il paesaggio è sempre straordinario con molti boschi che forniscono ai romeni tanto legname che usano per il riscaldamento nel freddo inverno che arriva anche a meno 25° e per la costruzione di mobili massicci e intarsiati che si trovano nelle pensioni e alberghi frequentati.
Ci sono belle montagne, valli verdi e tanta acqua: torrenti, fiumi e molti laghi. Il Delta del Danubio è un vero paradiso che abbiamo percorso con una barchetta a motore accompagnati da Iuli un ventenne che nel contempo ci ha ospitato nel suo camping di Murighioi fornito di due comodi bungalow coi bagni e docce accanto.

La cose che più mi hanno colpito del paese sono:
– la gentilezza ed educazione dei romeni che ti rispondono sempre con gentilezza e spesso in perfetto inglese ma a volte perfino in italiano, lingue che apprendono dalla tv nei film trasmessi in lingua originale; ci sono inoltre molti romeni che hanno vissuto per qualche tempo nel nostro paese e che poi sono ritornati in patria
– la pulizia maniacale delle città ma anche delle campagne; non si trova una cartina in giro e si vedono addetti alle pulizie perfino nelle strade di montagna lontano dai centri abitati
– la cura delle case e dei giardini ricchi di fiori coloratissimi e dei parchi cittadini frequenti e dotati di ogni comfort
– la bellezza delle piazze centrali che in ogni città rappresentano il salotto nel quale i romeni organizzano festival del cinema, del teatro, della musica e le vie vicine pedonali con bar e ristoranti all’aperto coperti da ombrelloni pubblicitari delle grandi marche di birra (Peroni, Becks, Stella Artois, ecc…) sotto i quali i romeni bevono la birra in compagnia, i cocktail e le varie bibite rinfrescanti causa il gran caldo che abbiamo trovato
– la modernità del paese che come italiano mi han fatto sentire appartanente ad un paese quasi più arretrato e non scherzo al riguardo: tabelloni pubblicitari e insegne giganteschi che trasmettono filmati, una gioventù sana, colta e ben vestita fornita di tutti gli accessori elettronici e di comunicazione; tanti fast food locali che forniscono panini, dolcetti e vari snack a costi irrisori
– la struttura turistica con pensioni familiari estremamente curate con servizi interni, tv, frigobar di standard internazionale e alberghetti invitanti e con personale molto professionale.

Se qualcuno pensa di giudicare la Romania dall’alto in basso è decisamente fuori strada. Il motivo per cui molti romeni abbandonano il loro paese è unicamente di ragione economica. Con la fine del comunismo di Ceausescu, l’adesione all’Europa e l’introduzione del sistema capitalista, la gran parte dei giganteschi combinat (impianti industriali) hanno chiuso e stanno arrugginendo nelle periferie industriali e molti romeni hanno perso il posto di lavoro. Quelli che non sono riusciti a riciclarsi hanno preferito emigrare anche perchè gli stipendi sono bassi (200-300 euro al mese) mentre il costo della vita, per noi conveniente, non lo è per loro, dovendo pagare anche i generi alimentari a prezzi non lontani dai nostri (causa i troppi passaggi di intermediari fra il produttore ed il consumatore finale).
Molti romeni a sorpresa rimpiangono il regime di Ceausescu proprio per il lavoro, ma altri negano decisamente, ricordando una dittatura che negava loro libertà e opportunità per il futuro.

Ma partiamo dall’inizio: viaggio in due con la mia ex compagna, volo low cost Wizzair a 90 euro AR da Bergamo Orio al Serio a Cluj Napoca e rientro da Bucarest con la stessa compagnia.
All’aereoporto ritiriamo l’auto noleggiata con Autonom.com rent a car: una ottima Logan Dacia Renault 1400 fornita di aria condizionata, radio-cd e navigatore satellitare (unica pecca perchè praticamente per problemi elettrici non verrà mai utilizzato, costringendoci a chiedere continuamente informazioni ai locali causa la mancanza in molti posti delle indicazioni stradali che ci hanno fatto perdere spesso la strada giusta obbligandoci a percorrere molti più km del previsto.
Costo del nolo 560 euro per 17 gg: 25 al giorno per l’auto, 4 per l’assicurazione casco e 50 euro in tot.per il navigatore.
La compagnia Wizzair, ungherese-polacca, rispetta gli orari, ti fa fare perfino il check-in on line per risparmiare tempo e denaro e ti offre varie altre opzioni fra cui l’aumento del peso bagaglio da 15 a 20 kg pagando 10 euro in più.

Cluj Napoca è una bella città medioevale della Transilvania, di circa 300.000 abitanti, ex capitale, oggi città studentesca con ben 100.000 studenti che incontriamo in giro mentre festeggiano la laurea in divisa con parenti recanti mazzi di fiori per festeggiare assieme l’importante evento. Nella bella piazza centrale vediamo bambini sul palco che ballano e cantano in occasione del festival del cinema. Alloggiamo all’hotel Confort prenotato in internet su booking.com al costo di 48 euro per la doppia con tutti i… confort e vicino al centro, raggiungibile con una piacevole passeggiata di 10 minuti.
Visitiamo il campus degli studenti, la chiesa, la casa di Mattea Corvino eroe rumeno-ungherese e mangiamo nel piccolo ristorante Tara consigliato da Lonely Planet affrontando per la prima volta la cucina rumena ordinando il Sarmale (involtini di verza) e la famosa polenta, la mamaliga e la Tochitura un piatto con carne di maiale, salame, uova e polenta. Ottima la birra Ciuc o la Ursus e poi la palinca, la grappa locale di prugne che i romeni bevono al mattino prima di colazione come in Veneto e che sembra faccia bene. Paghiamo 20 euro in due e ci alziamo molto soddisfatti.

Inizia il giro andando a nord verso il Maramures. Le strade sono molto buone, il paesaggio verde ma il tempo nebbioso. Ci fermiamo per un caffè e jogurt e incontriamo bambini sporchi e laceri che ci chiedono soldi. Brutta scena, ma sarà l’unica di tutto il viaggio.
Arriviamo a BAIA MARE, la capitale del Maramures, una città un tempo molto inquinata ma oggi piacevole con grandi viali, parchi e palazzoni. Andiamo a Baia Sprie dopo aver attraversato la zona industriale mineraria abbandonata che sarà la prima di tanti mostri creati da Ceausescu che stanno arrugginendo, ma che rappresentavano anche milioni di posti di lavoro che oggi non ci sono più, costringendo i romeni all’emigrazione.
Frutta e verdura a circa 1 euro al kg, 1 euro per la birra, 2,5 per una coppa grande di gelato, ma 7-8 euro per una buona bottiglia di vino, benzina 1,1 euro al litro.
Si può mangiare un buon pasto tradizionale con 4 euro e si spendono 15 euro per una cena in un ottimo ristorante a base di pesce (carpa e trota all’interno), siluro e dorata ( una specie di orata) al mare o fritture miste molto abbondanti e saporite.

Baia Spria, paesino con una bella e grande piazza ancora in restauro, ha un campanile storico e assistiamo ad un battesimo nella vicina chiesa greco-cattolica. Non tutti i romeni sono ortodossi (la gran parte) ci sono anche i cattolici come in Maramures, i protestanti nelle città sassoni e i mussulmani nel sud est.
In ogni caso sono più osservanti di noi italiani. Le chiese sono molto frequentate, li vedi tutti in fila a farsi ricevere dal pope con tanto di barba che li abbraccia e consola prima di baciare le icone sacre ed i crocefissi. A proposito questo è un aspetto inquietante: se uno è malato, potrebbe trasmettere il suo problema dato che tutti baciano insistentemente questi oggetti di culto, mah!
Le chiese sono molto belle e curate e rappresentano l’aspetto culturale più interessante ed in vista del paese. Chiese moderne molto colorate all’interno e con aspetti architettonici interessanti, ma soprattutto per i turisti le chiese in legno del Maramures, semplici, con affreschi interni e le sale separate per donne e uomini. Intorno i piccoli cimiteri in mezzo al verde.

In Bucovina invece (la zona più turistica del paese) ci sono i famosi monasteri in pietra non più legno, affrescati di fuori e di dentro, all’interno di mura e parchi, poi le chiese fortezze più a sudovest ed altri monasteri villaggio in cui vivono centinaia di suore o di monaci e novizi.
In Maramures e Bucovina si ha l’impressione che tutto giri intorno alla religione, mentre nel resto del paese sembra che la gente sia più laica.

Visitiamo varie BISERICHE DE LEMN cioè chiese di legno, di vari paesini e vediamo i portoni di legno decorato che sono un’altra attrazione artistica locale. Appena posteggiato l’auto arriva la vecchietta o il vecchietto con la chiave per farti visitare la chiesa chiusa e prendersi la mancia o incassare il costo del biglietto per la visita (intorno a 1 euro).

A BOTIZA capitiamo nel giorno giusto, la domenica quando tutta la comunità converge alla chiesa locale che non riesce a contenere tutti i fedeli che arrivano col costume tradizionale. Le donne più giovani e moderne indossano gonne coloratissime a pieghe e fiori coi tacchi a spillo, le altre una specie di tappeto colorato che copre una tunica bianca e incredibili babucce ai pied,i con calze di lana bianca. Gli uomini più modeste camicie bianche elaborate e gilè neri di lana.

Purtroppo piove spesso ed il cielo è grigio e solo dopo qualche giorno arriva il sole che colora una natura splendida fatta di belle valli verdi, colline e boschi incredibili..
Assistiamo ad un funerale di paese col corteo di tutti i villeggianti, mangiamo in un ristorante moderno dove la giovane gerente parla un ottimo italiano avendo vissuto per qualche anno in Italia.

I giovani vicini di tavolo bevono la birra e giocano a back gammon, gioco molto popolare in tutto il paese. L’unica pecca del Maramures sono le strade con buche che a volte sembrano voragini e che costringono ad una guida lenta ed attenta per evitare rotture e schianti. Alloggiamo nelle pensioni private a conduzione familiare, con la padrona di casa gentile che ti prepara subito la colazione con le marmellate artigianali o il miele ed i formaggi semplici ma gustosi e la cena a base di minestra, carne di maiale con polenta mentre il padrone di casa ti versa continuamente la palinka, la grappa di prugne che i polacchi bevono a casa appena svegli, ma che stranamente è difficile da trovare nei bar e ristoranti quasi se ne vergognassero. Ottima anche la grappa coi mirtilli.

Sono ancora frastornato da tanta bellezza incontrata in 17 giorni di viaggio e dalla differenza di temperatura rispetto all’ancora fredda Italia dove l’estate tarda ad arrivare mentre in Romania eravamo in pieno solleone.
A Bucarest ma anche al centro le temperature erano superiori ai 35° mentre qui ritrovo la pioggia, il cielo grigio e le temperature che avevo incontrato al nord della Romania nella prima settimana di viaggio.
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I romeni sono gentili e ti aiutano in modo per noi impensabile. Un signore è salito in auto con noi per accompagnarci all’imbocco dell’autostrada per poi ritornare in centro per proprio conto. All’aereoporto non trovavo la sede della compagnia di noleggio per la riconsegna dell’auto ed un romeno mi ha accompagnato per mezzora in giro per aiutarmi. Nella mia prima uscita da Bucarest non ritrovavo l’albergo ed un ragazzo ha telefonato col cellulare a casa per localizzare il mio albergo con il computer di casa.
La lingua romena è latina con alcune parole di origine slava ed a parte gli accenti che modificano le vocali ed alcune coniugazioni dei verbi, è abbastanza facile dato che molte parole somigliano alle nostre semplicemente troncando la vocale finale.
Ho studiato il romeno per un mese circa prima della partenza e mi arrangiavo piuttosto bene con grande sorpresa dei romeni poco abituati ad uno straniero che parli la loro lingua, ma comunque lusingati per lo sforzo.
Se ti vedono in difficoltà girano subito in inglese perfetto e corrente che in Italia non parlano neanche i professori a scuola.

La cucina romena è di tipo tradizionale contadina, saporita e piuttosto grassa. Ricorda quella della Valtellina: tanta polenta oncia con formaggio e uova e carne di maiale, salame buono, pomodori, cetrioli e …verze e capucci.
Come primo le ottime ciorbe cioè minestre con carne e verdure, quella di trippa che è la più popolare e le taranesche con carne di vitello.
Il vino sfuso a brocca non è granchè e costa circa 4 euro, ma le bottiglie di Feteasca, vino secco o semidolce bianco è veramente buono, ma costa intorno ai 7 euro. In compenso la birra che i romeni bevono a fiumi sono buone e costano intorno a 1 euro la bottiglia da mezzo litro. Hanno tutti i liquori internazionali inclusi i nostri digestivi. Buoni i gelati del marchio Betty Ice per i quali i romeni si mettono in fila ai chioschi.. Una coppa gigante in ristorante con panna costa intorno a 2,5 euro e due palline in cono o vaschetta meno di mezzo euro.
Lungo le strade e nei mercati cittadini vendono tante ciliegie, fragole e albicocche a circa 1 euro per kg. E tante opportunità di acquisto di grappe, marmellate di mirtilli e fragole, miele con polline e propolis, sciroppi di pino contro la tosse, creme e oli della mitica Gerovital e formaggi locali, provole affumicate a 4 euro il kg.
Meno male che in sede di prenotazione ho pagato 10 euro per il supplemento peso valigia da 15 a 20 kg perchè dopo tali acquisti di prodotti sono arrivato a 19,80 kg dopo aver abbandonato un paio di scarpe e riempito al massimo lo zainetto a mano.
Chiedo scusa per questo diario un po’ sconnesso ma forse immediato e spontaneo.

Se qualcuno preferisce non mangiare romeno, ma ad esempio italiano, non c’è problema. Tutti i ristoranti offrono la pizza fatta bene e perfino le nostre paste e poi ci sono i ristoranti italiani di lusso riservati ai ricchi romeni o ai turisti di passaggio abbienti.
Nei giorni di gran caldo abbiamo abbandonato i piatti tradizionali e ci siamo buttati sulle insalatone, quella nota greca con olive nere e formaggio feta e quella bulgara che contiene anche cipolle, un altro tipo di formaggio e prosciutto cotto a cubetti. Costano circa 3-4 euro, ci aggiungi una birra e con 5 euro sei a posto e fresco.

Il caffè è buono: l’espresso scurt (corto) o lung (americano). Al confine con la Bulgaria fanno il caffè turco. Costa sempre meno di 1 euro. Per gli amanti dei dolci la Romania ha una cura particolare. Innanzitutto il cozonac che è un cilindro secco e vuoto con una sfoglia sulla quale applicano vari ingredienti come le noci, le mandorle, ecc.. I papanasi, polpettine dolci ripiene di cioccolata o marmellata e condite con panna. Le mitiche placinte cioè strudel di mele, ma anche la placinta panettone. Ottimi gli yogurt che si possono accompagnare come in Grecia con il miele locale.
Per colazione che a volte è inclusa nel prezzo della camera, si mangia tanto, come in un pranzo: pomodori e cetrioli, omelette, formaggio e prosciutto, yogurt, succo d’arancia o pesca, caffè, dolcetti vari, marmellate e burro insomma poi sei a posto per tutta la giornata e basta uno spuntino prima della cena abbondante.
Per questo motivo il costo della colazione se pagata a parte naviga intorno ai 7 euro, altrimenti per caffè e dolcetto bastano 1,5 euro.
Per uno spuntino in strada o in bar con panino kebab e bibita vanno intorno ai 3 euro ma se ti accontenti di uno strudel di mele o di formaggio caldo basta mezzo euro.

Costo degli alberghi: tre stelle di livello internazionale all’arrivo a Cluj, prenotato in Internet su Book.com (Confort hotel)ed in partenza a Bucarest trovato in arrivo l’ottimo (Tempo Hotel) rispettivamente 48 euro per la doppia a Cluj, 60 euro per la singola a Bucarest. Con aria condizionata, tv, frigobar, bagno privato, e centrali a pochi passi dalla piazza principale.
Nel resto del paese per le pensioni tutte ottime o gli alberghi a 2-3 stelle abbiamo pagato circa 20-22 euro a camera.

La nostra prenotazione dell’auto con una compagnia locale presente in quasi tutto il paese, la AUTONOM.COM, confrontata con compagnie di livello internazionale come la HERTZ o l’EUROPCAR ci ha fatto risparmiare qualche centinaio di euro, ma poi abbiamo trovato in giro offerte di auto a nolo per prezzi stracciati come in Grecia e Spagna: sui 15 euro al giorno.
Noi avevamo prenotato una Matiz 5 a 19 euro con assicurazione, ma poi per non lasciare in vista una valigia che non entrava nel bagaglio abbiamo optato per la Logan Dacia che si è rivelata una scelta oculata avendo percorso ben 3.600 km. Ottima la guida, la tenuta di strada, la silenziosità, il vano bagaglio ed anche il consumo intorno al 6,5%.
Ha inciso per 100 euro la riconsegna dell’auto in aereoporto diverso ed il satellitare per 50 euro.

Le strade sono un’incognita: si va dalle autostrade Pitesti-Bucarest, Bucarest-Costanza che sono dei gioielli gratuiti la prima, del costo ridicolo di 3 euro la seconda per 250 km, alle strade perfette tipo Svizzera in Bucovina, alle strade drammatiche del Maramures in cui si deve fare una gincana fra le buche voragini. All’inizio ti spaventi e vai piano, poi ti abitui e quando finisci in una (per il calcolo delle probabilità prima o poi ne centri una) è una questione di fortuna o meno.

A noi è andata bene, ma dovesse spaccarsi qualcosa, la Romania ha meccanici, gommisti, rivenditori di pezzi d’auto ogni km di strada e poi avevo la tessera ACI Gold che mi dava assistenza in tutto il paese con il collegamento con l’ACI romena o con le filiali della Compagnia di noleggio che si prestano a questo servizio e di cui avevamo gli indirizzi ed i numeri di telefono.

Per il telefono conviene acquistare una tessera ROMTEL da 10 LEI (2,5 euro) e telefonare dalle cabine pubbliche. Altrimenti col telefonino usando lo stesso numero per i cellulari senza prefisso internazionale e usandolo invece (0040) per i telefoni fissi italiani. Naturalmente si spende di più. Convenienti invece gli sms che costano pochissimo e internet che trovi dappertutto, spesso gratis negli alberghi e pensioni.
Volendo viaggiare coi mezzi pubblici ci sono treni piuttosto diffusi, meno gli autobus e poi ci sono taxi dappertutto che non sembrano cari a patto che non si incappi nel furbone che ti fa fare il giro del mondo anche se la tua meta era vicina o quello che non aziona il tassametro. Meglio parlar chiaro all’inizio e scegliere le compagnie ufficiali. Ci sono anche i taxi collettivi, minibus che fanno vari itinerari. Il metro di Bucarest ha 4 linee, si presenta bene ma ha fermate troppo rade. Il biglietto costa 0,60 euro per due corse.

Ci siamo goduti per soli due giorni la bella regione del MARAMURES, con le sue due valli IZA e MARA, tutte le sue innumerevoli chiese in legno (ma basta vederne un paio), ammirato i suoi portoni intarsiati di tante piccole località: Voda, Ieud, Budesti, Calinesti, Surdesti,ecc..

la città al confine con l’Ucraina, SIGHETU MARMATIEI che ha una bella piazza longitudinale con vari giardini fioriti, una sinagoga ed un cimitero ebraico ed una triste prigione dove Ceausescu deteneva migliaia di prigionieri politici che oggi vengono ricordati nella prigione museo.

Il cimitero allegro di SAPANTA, ossia un cimitero creato da un simpatico locale che negli anni ’30 decise di rendere la dipartita più allegra preparando per ogni defunto un bel racconto spiritoso della sua vita con tabelle e croci di ferro con prevalenza del colore azzurro. In questa medesima località c’è anche la chiesa di legno col campanile più alto d’Europa.

Abbiamo alloggiato in due pensioni familiari a Sapanta la nostra prima notte accolti con cordialità dalla famiglia e dall’ospite italiano, un veneto di Belluno che vive in zona da alcuni anni e lavora per un appalto della nostra compagnia elettrica Enel e a MOISIEI la seconda notte nella pensione più economica e pazza del nostro percorso romeno.

Infatti quella casa ai bordi della strada che porta al passo Prislop all’interno presenta stanze dove impera il trionfo del kitsch, con con arredi coloratissimi di poster, coperte lavorate, tappeti, bambole, ecc.. mentre nel cortile antistante un impetuoso torrente-fiume c’è un piccolo orto e campeggio ed inoltre una serie di cantine dove il simpatico padrone di casa produce ettolitri di palinca che continua a bere in modo esagerato, offrendola generosamente a clienti e amici ospiti, inoltre grappa di mirtilli e piatti di salsicce e verdure varie.

Ho passato una piacevole serata in compagnia sua, del figlio e di un suo amico ingegnere che mi hanno ragguagliato sulla situazione economica-politica del paese.

Prima di Moisiei avevamo visitato il bel complesso religioso di BARSANA, recente e composto da una serie di chiese in legno e palazzoni molto belli che ospitano le monache all’interno di un giardino parco fiorito e molto ben curato. Stavano trasmettendo la messa in diretta con altoparlante da un chiosco centrale col pope che officiava accompagnato dal canto delle monache e dalla presenza di locali e turisti al riparo delle ombrelle perchè pioveva.

Approdiamo poi a Viseus de Sus e Jos (su e giù) due bei paesini ai margini della regione e precedenti il Prislop Pass che separa il Maramures dalla Bucovina.

In questi paesi è possibile prendere il trenino locale che entra in una bella valle boscosa e che in passato era usato dai boscaioli a caccia di legname e che oggi viene usato per questa escursione che noi non abbiamo potuto fare perchè capitati nel giorno in cui il trenino era completamente noleggiato da un’agenzia locale per i suoi clienti.

Peccato e allora via per Borsa, una cittadina bella e ricca che sembra non appartenere al Maramures e che anticipa la ricchezza della vicina BUCOVINA che sembra la Svizzera rispetto alla povera ma bella Maramures.

Il PASSO PRISLOP è facilmente raggiungibile percorrendo i suoi comodi tornanti circondati da boschi. In cima c’è una chiesa in pietra e poi si comincia a scendere e inizia la sorpresa. Strade impeccabili, appena costruite, credo, con segnaletica da far invidia ai paesi più sviluppati.

Belle case decorate con motivi floreali e geometrici e impreziosite da giardini con fiori di lillà e alberghi chalet che ricordano quelli nostrani altoatesini a quelli svizzeri e austriaci.

Passiamo per la bella e moderna CAMPULUNG MOLDOVENESC, ma per stare più tranquilli decidiamo di proseguire e troviamo alloggio a VAMA in una casa privata col simpatico padrone di casa che ci racconta del figlio sposato in Italia a Civitavecchia e della figlia avvocato trasferita a Bucarest.

Ci dà le dritte per le prime visite ai monasteri in pietra e per la cena in un bel ristorante locale a pase di trota.

Così dopo una doccia rinfrescante partiamo a vedere tutta una lunga serie di monasteri protetti dall’UNESCO e considerati patrimonio mondiale dell’umanità: Sucevita e Moldovita il primo giorno, Voronet, la Cappella Sistina della Romania con affreschi dal prevalente colore azzurro-blu, Humor e Arbore il secondo passando per paesaggi molto belli con valli, colline, prati, campagne molto piacevoli alla vista.

I monasteri sono capolavori d’arte che si differenziano per la prevalenza del colore a volte verde, a volte azzurro, a volte rosso bruno e sono affrescati dentro e fuori con scene bibliche e colori di grande impatto in un contesto molto rilassante di chiese all’interno di parchi protetti da alte mura e custoditi da zelanti suore molto gentili e discrete che a volte si dimenticano di far pagare il biglietto o di redarguire chi scatta le foto senza aver pagato prima il diritto relativo.

Il costo è comunque molto basso: intorno a 1 euro per l’ingresso e 1 euro per le foto.

Dentro icone preziose, crocifissi, ricchi altari, pareti e cupole affrescate e le tre sale, la prima per le donne, la seconda per gli uomini e la terza per il prete con l’altare e la cupola.

Scendiamo a sud passando e saltando SUCEAVA la grande città della Bucovina che non ci sembra interessante ed il cui passaggio ed ingresso è ostruito da notevoli lavori in corso.

Dopo la serie di monasteri arriva la serie di conventi più recenti e abitati da preti e allievi sempre con belle chiese, mura e parchi ed il complesso di AGAPIA nei pressi di Targu Neamt con ricca chiesa e palazzo circostante a colonnate e portici bianchi abbelliti da gerani rossi e abitato da centinaia di suore che vivono in villettine bianche e curano personalmente i bei giardini fioriti.

Arriviamo nella bella e moderna PIATRA NEAMT col suo traffico ordinato, il fiume, la bella piazza centrale col solito giardino curato, una collinetta con piazzetta pedonale la chiesa antica, ed altri edifici interessanti prima di percorrere il lungo tragitto che ci porterà alle GOLE DI BICAZ ed al LACU ROSU ossia il laghetto rosso.

Le gole si raggiungono dopo aver attraversato una lunga valle verde con piccoli paesetti e qualche pensioncina ed albergo qua e là. Poi la strada comincia a salire ed inizia questo spettacolo forso unico al mondo di montagne che cadono dentro una gola stretta con una strada a tornanti che la percorre in salita. E’ oramai sera, ci sono alcuni turisti in giro e gli innumerevoli negozi che vendono paccottaglia e che stanno ai margini della strada, appoggiati alle pareti rocciose, stanno chiudendo bottega. Rimaniamo incantati da questa visione particolare non conoscendone l’estensione e con l’idea di ritornarvi l’indomani dopo aver alloggiato presso il soprastante lago rosso.

Arriviamo in cima ed un altro spettacolo affascinante si apre ai nostri occhi: un piccolo ma lungo lago dal colore fango più che rosso, con pezzi di alberi affioranti e recisi, pinete tutto intorno, prati diradanti con ristorantini e bar e alberghi di varia foggia, alcuni mastodonti con parco e prato all’inglese. Noi alloggiamo in uno modesto ma comunque dignitoso e poi andiamo a passeggiare lungo le rive del bel lago che ha anche una piccola darsena con barche ed un ristorante ben posizionato con vista panoramica dove consumiamo un’ottima ma piuttosto cara cena (120 lei in due cioè 30 euro, ma non eravamo abituati a tanto) a base di trota, contorni vari, la placinta, il dolce tanto desiderato ma poi deludente e la nostra prima bottiglia di Feteasca regale, il buon vino bianco romeno che da sola incide per un quarto del costo della cena.

e poi non tanto piccola, coi suoi 2 milioni di abitanti
una capitale bella, elegante e molto interessante.
Io la volevo addirittura saltare e dirigermi in aereoporto a nord passando qualche giornata in più in altri posti meno stressanti.
Che errore avrei commesso perchè Bucarest mi è veramente piaciuta.
Innanzitutto ci abbiamo messo meno di un’ora per arrivare in centro mentre nella guida scrivono che ci vuole molto più tempo.
Poi le strade sono larghe e scorrevoli con piazze enormi, tanti parchi e palazzi classici con belle facciate che appunto ricordano Parigi ma anche Vienna.
C’è anche un fiume non larghissimo che si intravvede ogni tanto, sembra più canale che fiume.
Piazza Università e Piazza Unirii sono due passaggi obbligati.
La prima oltre ad essere vicina alla grande università locale, è anche un importante snodo dell’ottimo metro con tanto di piazzetta sotterranea con comodi divani e mostra fotografica impressionante del periodo successivo alla rivoluzione del 1989.
Il leader del momento Iliescu era un ex comunista che si era riciclato nel nuovo corso politico. La gente non lo voleva e lui a proprio sostegno aveva chiamato i minatori che erano intervenuti a migliaia nella capitale per sostenere il leader discusso. Le foto sembrano risalire ad un secolo fa per la condizione dura e patita di questi minatori incazzati.
Purtroppo intorno a Piazza Universitate ci furono anche un migliaio di morti quando gli insorti nel 1989 furono chiusi dai carri armati in un angolo della piazza e massacrati dalle truppe inviate dal dittatore alla fine del suo regime.
Noi avevamo preso un ottimo albergo, il Tempo che non era lontano da questa bella piazza. Un’ottima camera con aria condizionata, tv, frigo per 60 euro la notte. Non certo i prezzi fino allora trovati di 20 euro per stanza, ma la capitale è un’altra cosa.
Comunque per il resto non cara perchè si può pranzare con 10 euro e anche meno negli ottimi ristoranti e bar sparsi dappertutto, nel centro storico e pedonale molto frequentato soprattutto dai giovani la sera che causa il gran caldo affollano per rinfrescarsi a base di birra e cocktail esotici.
Bucarest è ricca di belle chiese ortodosse e lunghissime strade eleganti con negozi e boutique di moda che niente hanno da invidiare a Milano o Roma.
Inoltre la vita culturale è molto sviluppata come in tutte le città romene.
Infatti abbiamo trovato il festival del cinema ed una bella mostra fotografica. C’è il teatro dedicato a Ionescu e ci sono musei molto interessanti e preziosi in particolare quella dell’arte rumena con una ricca pinacoteca di ottimi artisti locali che hanno attraversato tutti gli stili della pittura contemporanea e passata. Ci sono poi delle sale di arte europea con molti quadri di artisti italiani, fiamminghi e francesi.
Inoltre un bel museo del contadino e del folclore con tutti i costumi tradizionali delle varie regioni del paese.
Bucarest ha tanti parchi e giardini curatissimi come tutte le città rumene. In particolare ho visitato il grande parco che porta all’Arco di trionfo, simile a quello di Parigi e di Milano.
C’è un grande viale che si percorre in mezzo al parco per arrivare all’Arco. Lungo questo viale si trovano parecchie ambasciate e consolati e ricche ville d’epoca.
Nel parco fioritissimo e fornito di fontane c’è anche un grande lago con tanto di battello per il giro panoramico. Ci sono delle gabbie con pavoni di cui uno impressionante tutto bianco, credo albino.
Si può noleggiare la bicicletta per l’escursione, andare a cavallo, pescare, guardare i cigni o navigare gratis in internet dato che il parco è fornito anche di connessione wireless.
E poi si crede che la Romania sia un paese arretrato! Per molti versi ho avuto l’impressione che sia l’Italia ad essere più arretrata e senz’altro meno vivibile della Romania.
Non si può mancare il Palazzo del Parlamento, cioè il gigantesco palazzo da 7.000 stanze fatto costruito da Ceasescu al culmine della sua megalomania e portato a termine dopo la sua morte dato che oramai avevano già comprato tutto il materiale costato 3-4 miliardi di dollari pagato col sudore dei romeni e verso il quale gli stessi non sembrano provare tanto astio.
Effettuiamo la visita guidata in spagnolo (per questioni di orari avremmo dovuto aspettare troppo quella in italiano)da un’ottima e simpatica studentessa in compagnia di un gruppo di ragazzi spagnoli che stanno trascorrendo a Timisoara uno stage studentesco con Erasmus e di un gruppo di turisti equadoregni.
Il palazzo è proprio impressionante perchè elegantissmo, raffinato con marmi bianchi, seta alle pareti, lampadari di cristallo, tappeti preziosi. Insomma uno sfarzo costoso con enormi sale conferenze ed uffici per i 500 parlamentari e i 5.000 impiegati che lo frequentano, ma anche per un teatro che viene affittato per varie cerimonie e le cui entrate bastano a pagare gran parte delle spese di amministrazione. A differenza dei nostri carissimi politici che ci costano salatissimo!
Pare che abbiano spianato una buona parte del centro storico che costruirlo, inclusi preziosi palazzi d’epoca e chiese antiche. Sotto il palazzo ci sono 5 piani di rifugi, uffici e chissà quant’altro sottoposto a segreto di stato.
Nell’enorme cortile prospicente stavano allestendo un palco per il concerto di Elton John che non mi perderò, essendo un suo fan da decenni.
Infatti il viaggio si è concluso, sabato notte proprio con questo bel concerto di un grande artista che con due ore e mezza di grande esibizione dei suoi pezzi con un gruppo di sessantenni, grandi professionisti, quasi tutti americani ex appartenenti a gruppi sciolti, mi hanno emozionato ed entusiasmato, ricordando i vecchi tempi ed intonando i motivi sentiti più volte nel corso degli anni.
Che dire alla fine, se non raccomandarvi un bel viaggio in questo splendido e convenientissimo paese che vi lascerà a bocca aperta.

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ROMANIA -La Valacchia

Lasciato il Mar Nero da Euforie ci portiamo a Costanza per prendere la nuova autostrada che porta in poche ore alla capitale.
Purtroppo incappiamo nel traffico dell’ora di punta mattutina di quanti vanno a lavorare a Costanza.
Dopo un po’ ci stanchiamo e cerchiamo di evitare la città e di entrare in autostrada più a sud aggirando la città, ma complice le mancate segnalazioni stradali che in Romania sono il principale problema, ed il mancato funzionamento del nostro satellitare, perdiamo l’autostrada e ci dirigiamo senza accorgercene sempre più a sud.
Certamente abbiamo percorso un centinaio di chilometri in più ma abbiamo attraversato una bella regione molto verde, incontrando il Danubio, scene bucoliche con pecore, venditori di frutta ai bordi delle strade e villaggi carini immersi nel verde delle campagne coltivate qui anche a vigneti.
Ritrovata l’autostrada e passato un ponte enorme che attraversa un canale artificiale in poche ore siamo nella capitale percorrendo un’ottima autostrada nuova, rilassante e poco trafficata che ci è costata circa 3 euro!

E arrivano i nuovi problemi per l’ingresso nella capitale, ma noi imbocchiamo la tangenziale est incasinatissima perchè in rifacimento e dopo vari problemi per le solite indicazioni mancanti arriviamo di nuovo a Ploiesti che saltiamo perchè poco interessante.
Dopo un centinaio di Km arriviamo finalmente al famoso castello di SINAIA, che porta il nome di VLAD TEPES, ossia il famoso Dracula ma che non ha niente a che fare con quel personaggio storico.
Infatti il castello prende il nome da un omonimo fiumiciattolo circostante.
Questo castello infatti è stato costruito intorno al 1860 quando il paese divenne indipendente ed unito e la monarchia lo usò come residenza estiva.
E’veramente bello e fine, dentro e fuori con un bel parco e tante statue greche. La mobilia è di legno massiccio intarsiato, ci sono stanze cinesi, turche, con ottime suppellettili e dipinti dei monarchi, porcellane preziose, armi antiche e sontuose camere da letto.
C’è poi un secondo castelletto dove allogiava una regina piuttosto ribelle e anticonformista e tutto intorno un parco molto curato e bello.
Sinaia inoltre è una piacevole stazione estiva ed invernale di mezza montagna, molto carina, con bei giardini, parchi ed un’ottima infrastruttura alberghiera, abituata da decenni al turismo di classe.
Avendo ancora tempo decidiamo di vederci un po’ di Valacchia, scelta ottima perchè non è la pianura insignificante che ci aspettavamo ma anche una terra di bellissime colline e perfino montagne, ma soprattutto di splendide cittadine ricche e rilassanti.
Abbiamo visitato prima TARGOVISTE che ha un importante complesso storico con antica chiesa e torre circondate da mura all’interno di un piccolo parco in restauro.
La cittadina ha belle piazze e parchi, una ricca zona pedonale con bar eleganti dove i giovani moderni ed eleganti anche più dei nostrani passano le serate sorseggiando cocktail esotici, fumando e conversando all’aperto in un ambiente veramente piacevole. Noi abbiamo cenato molto bene in un ristorante raccomandato da Lonely Planet e poi ci siamo fatti il gelato al Caffè San Marco con tanto di Leone di Venezia e tutte le specialità italiane dal cappuccino, ai vini e liquori nostrani, inclusi i digestivi.
Poi è stata la volta di CAMPULUNG, più grande e incasinata ma comunque una bella città ed infine attraversando paesaggi molto verdi e belli siamo arrivati a CURTEA DE ARGES che è un vero gioiellino non solo per la storica chiesa che è una delle più importanti della Romania. Curtea fu addirittura capitale del pase in passato e si vedono i riflessi di questa importanza culturale in tutti gli angoli di questa bella cittadina, molto piacevole e vivace.
Infine RAMNICU VALCEA dove siamo rimasti a bocca aperta nel trovare una città modernissima con palazzi di un’architettura stile Renzo Piano, zone pedonali estese,bar all’aperto, gente elegantissima e tanta allegria in giro.
Da questa città ma anche da altre, non si capisce perchè tanti romeni se ne vadano dato che sono più belle e piacevoli delle nostre incasinatissime e stressanti città con poco verde e tanto traffico. E’solo per una questione economica perchè i salari sono troppo bassi, ma in ogni caso chi vive qui non ha per niente l’aspetto di star male. Se ci si limita a vedere la gente in giro per come è vestita, per le auto che usano, per le case che hanno, non si capisce come fanno con i magri stipendi che ammontano a circa 300 euro al mese, ma spesso anche meno.

Dopo un’ottima cena a base di pesce e tanto, troppo vino della solita Feteasca Regale, mi accorgerò, partito ed arrivato a Bucarest di aver lasciato in camera il telefonino abbastanza prezioso, un Samsung da 170 euro ma soprattutto con la scheda e tutti i numeri personali che adesso devo ricostruire.
Naturalmente ho provato a telefonare dalla capitale all’albergo, ma negano di aver trovato il mio cellulare. Questa alla fine è stata l’unica nota negativa del viaggio dovuta più a mia imperizia e sbadataggine che al resto.
Prendiamo l’autostrada per Pitesti, altra città industriale che saltiamo (ma sarà vero o saranno belle come quelle visitate?)e dopo un altro centinaio di km arriviamo all’ultima tappa del nostro viaggio: la capitale BUCAREST che dovrebbe significare Profumo o Delizia dell’est.

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ROMANIA- Il Delta del Danubio ed il Mar Nero

da Brasov ci dirigiamo verso Ploiesti, città industriale a nord di Bucarest, dove è stato catturato Ceasescu e la moglie in fuga dalla capitale e da qui passando per Buzau e Braila arriviamo a GALATI che si pronuncia Galaz.
Il viaggio di 4-5 ore è stato facile in quanto il traffico era limitato, le strade buone, lunghissimi rettilinii circondati da sterminate campagne di cereali, canapa, tabacco.
A Galati prendiamo un traghetto che ci permette di attraversare il Danubio e sbarcati dall’altra parte arriviamo in breve a TULCEA la città di riferimento per la visita al Delta.
C’è un vero porto fluviale con tantissime imbarcazioni e ferry boat che organizzano escursioni nel delta, ma noi abbiamo proseguito per MUGHIROI un piccolo paesino dove abbiamo alloggiato nei bungalow del camping di Iulian,ragazzo che poi ci ha portato in giro con la sua barca attraverso i canali del Delta.
E’ stata una bellissima gita di mezza giornata durante la quale abbiamo ammirato le sponde di vari canali e laghi immersi nel verde con alberi che crescono nell’acqua, fiori di loto, tanti uccelli ma anche case di pescatori, villette e pensioni turistiche.
Valeva la pena di venire fin qui per ammirare uno degli ultimi paradisi anche se Ceasescu con la sua folle politica fece di tutto per distruggero questo paradiso e riuscì a far dirottare le migrazioni degli uccelli che ora sono solo mezzo milione mentre prima ammontavano a ben dodici milioni!
Tornati a Tulcea e affranti per non essere andati a Sfante Gheorghe, sulla costa in quanto è un bellissmo posto con spiaggia naturale, ma bisogna esserci nei giorni giusti del traghetto che ci va da Tulcea un giorno si ed un giorno no e noi naturalmente eravamo nel giorno sbagliato.
Da Tulcea proseguiamo verso sud e arriviamo a HISTRIA, la colonia greca romena più antica. Una bella sorpresa per me che sono istriano!
E’ la Pompei romena con i resti abbastanza ben conservati delle mura vicine ad un grande lago ed un bel museo che conserva i migliori reperti.

E’ arrivato il momento del mare e del riposo dopo migliaia di chilometri.
In breve arriviamo a Costanza il grande porto romeno e seconda città del paese.
Proprio prima di arrivare in centro si passa per MAMAIA, la spiaggia numero uno della Romania, con tanti alberghi, discoteche e infrastrutture di ogni tipo per il divertimento dei bagnanti.
Pur essendo di domenica nell’enorme spiaggia, lunghissima e larghissima, sabbia giallina e piuttosto ventilata, c’è poca gente. Decidiamo che non è il nostro posto e proseguiamo per Costanza centro.
E’domenica e c’è poco traffico, ci perdiamo girando varie strade in cerca del centro storico. Arriviamo in una strada insignificante e chiedendo ad un ragazzo veniamo a sapere che siamo a due passi dalla piazza con la statua di Ovidio nativo del posto.
La piazza è piuttosto bruttina ed anche il contorno. Vicino c’è una strada dall’alto della quale si vede il mare, stabilimenti balneari bruttini e infrastrutture del porto.
Cerchiamo il centro moderno ma siamo stanchi, nervosi e dopo qualche chilometro di varie strade centrali con qualche giardino e parco decidiamo di andarcene a sud in cerca di meglio.
Passiamo per Euforie Nord e Sud a pochi chilometri da Costanza ma le saltiamo ripromettendoci di visitarle al ritorno.
Arriviamo a COSTINESTI, una località marina frequentata soprattutto dai giovani, ricca di discoteche, pub e tanti negozietti, bar e ristorantini dove ci rifocilliamo con pizza e ottimo strudel di mele.
La spiaggia è carina, ma piccolina, piatta, con ombrelloni di paglia stile Oceano Pacifico.
Proseguiamo ancora e visitiamo una serie di cittadine satellite con nomi di pianeti:Olimp, Neptun, Saturn, Cap Aurora, Venus.
Queste località sono state create dal regime comunista ed hanno ospitato per decenni i fortunati turisti romeni ma anche migliaia di turisti in cerca di prezzi bassi.
Ci sono albergoni semplici con la classica struttura comunista semplice e senza fantasia e con prezzi intorno ai 20 euro per stanza, parecchio verde, spiagge abbastanza curate ed altri albergoni moderni stile Acapulco con luna park, trenini per escursioni dei pigri bagnanti, però il tutto dà l’idea di essere ancora all’inizio o fuori stagione. Ci sono pochi turisti, molte strade in rifacimento e non convinti proseguiamo ancora.
Arriviamo a MANGALIA, secondo grande porto romeno, con un enorme porto commerciale con enormi gru, un porto militare della marina romena con alcune navi ed una caserma accanto.
La spiaggia è grande ma non ci piace e ancora avanti.
Finalmente arriviamo nel posto giusto: VAMA VECHE e non si poteva procedere oltre perchè un paio di km dopo c’è il confine con la Bulgaria.
Vama Veche significa Dogana vecchia. La spiaggia è ad arco con piccoli alberghetti e ristorantini. Ci sono molte costruzioni in legno, ma noi troviamo alloggio in un stranissimo ed originale albergo stile greco, tunisino o spagnolo.
La facciata bianca è adornata con ceramiche colorate che ricordano il grande architetto barcellonese Gaudì. All’interno c’è un bel cortile con giardino e piscina.
Le camere sono semplici ma dignitose.
Andiamo a cenare nel ristorante di proprietà dell’albergo che domina la spiaggia e si protende nel mare, cosicchè si mangia con il mare sotto ed un bel tramonto che però in Romania non è sul mare ma nell’interno.
Ci facciamo la prima scorpacciata di pese che continuerà nei giorni successivi.
Qui si mangiano i calamari, le sardine fritte e poi il pesce siluro e la dorata una specie di orata locale, molto buona.
Anche il vino bianco, la feteasca regale in particolare, è buono; si può scegliere secco e semisecco o dolce e dopo qualche bicchiere dà una piacevole ebbrezza che ben si sposa con la…brezza marina.
Vama Veche negli anni ’50-60-70 era la Capalbio romena con tanti politici che venivano in vacanza. Poi divenne bohemienne con tanti artisti ed oggi ha trovato una nuova collocazione: giovani discotecari e hippies che arrivano qui da tutto il paese soprattutto il 10 agosto quando vi celebrano un famoso festival di disc jockey e la spiaggia è invasa da 30.000 giovani scatenati in nottate di balli, sballi e tanta birra.
Cerchiamo il paese ma è quasi inesistente, insomma ci sono case private ma poche e per trovare un vero paese bisogna andare all’interno di Mangaia e non ne vale la pena.
Comunque il soggiorno a Vama è stato molto piacevole per un paio di giorni dopo i quali abbiamo deciso di provare con Euforie.
Infatti ci è piaciuta molto Euforie Nord separata da Euforie Sud da un istmo all’esterno del quale da una parte c’è il mare e dall’altra un grande lago salatissimo, TECHIRGHIOL con tanto di Spa curativa e spiaggetta dove prima si provano i bagni di fango nero che curano i problemi alle articolazioni.
Ti danno il fango spalmabile come il burro, in un secchio e ti ungi di questa terra che tieni addosso per una ventina di minuti e poi o ti fai la doccia o ti immergi nel lago salato che sembra faccia molto bene e stranamente non brucia gli occhi.
Euforie Nord invece è in alto con il mare sotto che si vede percorrendo una piacevole passeggiata pedonale. Noi abbiamo preso la nostra miglior camera nell’hotel sul mare di Stefanino, con ottimo ristorante e camere deliziose decorate con velluti rosso bruno o verde.
Le spiagge sottostanti sono enormi e molto curate, con ombrelloni e sdraio a disposizione dei pochi turisti a pagamento. Noi abbiamo preferito restare al sole anche se ci eravamo letteralmente bruciati a Vama Veche dove stupidamente eravamo restati tutto il giorno esposti al vento senza accorgerci che intanto ci stavamo abbrustolendo.
Euforie almeno in questa stagione non ancora iniziata è molto riposante, più adatta a famiglie che ai giovani ed essendo a pochi chilometri da Costanza deve riempirsi dei suoi abitanti, anche con le seconde case.
Un piacevole soggiorno marino con le famose acque nere, che poi sono scure ma non proprio nere. Il mare è piuttosto mosso e freddino, con onde abbastanza violente che ti scagliano facilmente sulla batigia.

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1.7.10

ROMANIA – Moldavia -Transilvania e varie

E’ difficile capire dove comincia la Moldavia e dove la Transilvania.
Sicuramente le citta’ di Iasi e Bacau sono moldave ed io purtroppo non le ho visitate perche’ bisognava deviare di qualche centinaio di chilometri.
So che Iasi che dovrebbe essere la capitale della Moldavia, ha circa 300.000 abitanti, e’una delle maggiori citta’romene e si trova vicino al confine con la Repubblica Moldova cioe’ la parte moldova che e’rimasta indipendente come stato e che ha conservato a tutt’oggi il regime comunista o qualcosa di simile.
Un’altra parte della Moldavia si trova in Ucraina e la Bucovina meridionale romena (la parte settentrionale e’ in Ucraina) dovrebbe far parte della Moldavia romena.
Iasi dovrebbe avere un famoso palazzo antico con una bella e lunga facciata.

Noi siamo passati per Campulung Moldovesc se ricordo bene, una bella citta’ moderna col fiume ed una bella piazza con giardino ed una piccola cittadella rialzata, pedonale, con una chiesa interessante ed alcuni palazzi di bella fattura.
Proseguendo siamo finiti dopo un lungo percorso alle famose GOLE DI BICAZ o Chele come le chiamano i romeni, cioe’ gole altissime e strette che si attraversano salendo una serie di tornanti fino ad arrivare all’altra attrazione locale e cioe’ il famoso LAGHETTO ROSSO o Lacu Rosu, per via delle acque colorate ma a mio pare del color fango e non rosso con alberi affioranti e tagliati a pelo dell’acqua.
Il posto e’suggestivo e romantico con vari alberghi e punti di ristoro, barchette, molti pini ed un bel ristorante dove si puo’mangiare con vista lago.
Le gole di Bicaz che sono un vero e proprio spettacolo sono circondate da negozi di ogni tipo che rompono la bellezza del posto.
Passato il Lago Rosso si arriva in Transilvania, noi siamo passati per Gheorgheni, una citta’insignificante ma con percorso di boschi e tornanti apprezzevoli.
In Transilvania che e’come un catino, circondato dai monti Carpazi, abbiamo visitato tre citta’ medioevali e storiche, molto belle:
SIGHISOARA, la piu’piccola e romantica, dove nacque il famoso Vlad Tepes ossia Dracula. Nella sua casa natale hanno ricavato un ristorante bello ma sembra caro.
La cittadella si percorre in salita passando per scale antiche e porte delle vecchie mura per approdare alla torre dell’orologio molto bella e imponente. Intorno c’e’ una bella chiesa con un tetto enorme, varie piazzette, alberghi e ristoranti.
In cima ad una scala di legno antica e chiusa si trova un altra chiesa museo importante ed un cimitero ebraico.
In basso la citta’ con varie case color pastello, considerate monumento storico, palazzi con facciate antiche ed interessanti, un bel parco-giardino, il fiume e aldila’una chiesa ortodossa bianca con le cupole rotonde.

Da Sighisoara verso ovest in direzione SIBIU, ci siamo fermati ad ammirare MEDIAS che e’veramente una cittadino gioiello con la sua bella e grande piazza occupata prevalentemente da un parco giardino e da una chiesa antica e fortificata.
Qui siamo appunto in zona chiese fortificate cioe’ circondate per difesa da alte mura come quella imponente di BIERTAN con accanto un bel paesone di case basse e coi tetti enormi in evidenza.

SIBIU invece di circa 200.000 abitanti e’una citta’elegante con una piazza fantastica circondata da palazzi molto belli ed una via pedonale ricca di bar e risoranti. Nel 2007 fu la citta’ della cultura europea e credo che risalga a quegli anni il restauro magnificamente eseguito del centro storico.
C’e’ inoltre il palazzo BUCKENTHAL che raccoglie una delle pinacoteche piu’importanti del paese e che merita una visita.
Ci sono le mura antiche con una passeggiata ed i torrioni delle corporazioni in cui era divisa anticamente la citta’.

BRASOV, la vecchia KRONSTADT sassone- queste citta’furono appunto fondate dai sassoni chiamati dai locali per difendersi dai turchi, e’ la piu’ grande ed a mio parere la piu’bella citta’ romena.
Ha un aspetto tedesco, lindo e pulitissimo, con la solita bella piazza centrale con fontana, la Chiesa Negra, e palazzi molto belli. Anche qui ampia zona pedonale, mura ed in alto una montagna verde con la scritta BRASOV a caratteri cubitali in cima, stile la scritta di Hollywood.
C’e’ una delle strade piu’strette del mondo per chi non conoscesse i calli veneziani e molti parchi e giardini ben curati. Intorno al bellissimo municipio ci sono le tombe di una ventina di martiri romeni caduti durante la rivoluzione del 1989 che porto’alla caduta del regime di Ceausescu ed una fiammella che arde perenne a ricordo dei caduti.
La piazza era affollata, con palco e festival Jazz, mentre in quella di Sibiu c’era il festival del teatro con tanto di sfilata dei giovani artisti in variopinti costumi carnevaleschi e banda locale.
A Cluj Napolca invece c’era il festival del cinema ed altro festival in un’altra piazza di Bucarest, insomma la vita culturale dei romeni e’sempre molto attiva e li coinvolge in continue manifestazioni cui partecipani i locali ed i turisti di passaggio.

Infine una strada particolare la TRANSFARAGARASAN, cioe’ una strada che attraversa i monti Fara… e che mette in comunicazione la Transilvania con la sottostane Valacchia.
Questa strada venne voluta e costruita dal regime comunista con grandi spese e tanti sacrifici umani. Pare che furono obbligati a lavorarci molti prigionieri politici.
E’ spettacolare e ….pericolosa nel senso che noi abbiamo incontrato molti sassi enormi caduti dai monti, ci sono i soliti crateri del Maramures cui fare attenzione e a un certo punto si incontra la neve, spazzata ai bordi. Si riesce a passare a malapena, sperando di non incontrare qualcuno nel verso opposto, prima di arrivare al lago gelato soprastante ed al rifugio.
Il giorno dopo il nostro passaggio, impervio e spericolato, un’auto e’stata sepolta da una slavina che era caduta causa l’aumento notevole della temperatura di quei giorni.
A noi e’ andata bene ma era meglio evitare quel pericolo.
Causa le mancate indicazioni stradali che a volte sono proprio una pena per il viaggiatore ed il navigatore satellitare noleggiato, ma che non funzionava per problemi elettrici, ci siamo persi per strada il famoso castello di VLAD TEPES che non ha niente a che fare con Dracula ma che prende il nome da un torrente locale, omonimo dell’eroe romeno. Ci rifaremo piu’ tardi alla fine del viaggio quando torneremo in zona.
Intanto non ci siamo persi il castello di BRAN che si ritiene quello di Dracula ma che in effetti era del padre, Vlad Tepes ci passo’solo qualche mese da bambino e piu’recentemente divenne residenza estiva dei monarchi romeni.
E’ un discreto castello alto e bianco con un piccolo cortile interno e pozzo, con mobili modesti e di recente fattura, per niente impressionante e suggestivo come qualcuno vuol far credere.
Sembra che il vero castello di Dracula sia quello di POIANIRI in Valacchia le cui rovine stanno in cima ad una montagna che si raggiunge salendo circa 1.500 scalini che abbiamo evitato per il caldo afoso e che abbiamo trovato percorrendo in Valacchia la famosa Transfagarasan in senso opposto da Sud a Nord dopo aver rischiato la vita nel tratto opposto.
Per la cronaca in quella zona c’e’ una imponente diga che ha dato origine ad un enorme e spettacolare lago artificiale.

 

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Una risposta a ROMANIA – 2010

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